PROFESSORESSA, IO NON SONO COSÌ!!!
Carissimi bambini e ragazzi
delle scuole di “Via Anna Frank” e del “7° Circolo Didattico” di Cesena, dopo i fatti tragici e sconvolgenti avvenuti in questi giorni a Parigi, voglio condividere con voi le parole di una vostra amica, di poco più grande, una ex alunna della nostra scuola media e di religione musulmana.
Appena avvenuta la strage alla redazione giornalistica di Charlie Hebdo, lei ha sentito la forte necessità di telefonare alla sua ex professoressa di italiano per dirle: -Prof. io non sono così!!!-
Poche parole ma cariche di un significato altissimo e profondo. Così come sono state quelle con cui ha risposto, senza mezzi termini e con sincerità la professoressa: -Lo so!-
Ecco carissimi, proprio da queste parole dobbiamo ripartire per superare lo sgomento e per resistere pacificamente al fortissimo tentativo, alla provocazione, violenta e tremenda, di chi vuol cercare di allargare a tutto il pianeta una guerra che va avanti, da anni, in Medio Oriente. Un antico conflitto che indossa la maschera dello scontro tra religioni, tra etnie e culture diverse ma che, nelle sue radici più profonde altro non ha che il profitto economico, il potere, la sopraffazione dell’uomo nei confronti dell’altro uomo.
L’attacco al giornale Charlie Hebdo, ai giornalisti che hanno fatto della libertà di opinione, della libertà di pensiero, la propria bandiera, il senso della propria vita, non è casuale. Così come non è casuale che si sia voluta colpire proprio la città che ha cambiato il corso della storia e della cultura europea a partire dalle tre parole che erano i pilastri della Dichiarazione dei diritti dell'uomo e del cittadino (Francia, 1795): Liberté, Égalité, Fraternité (Libertà, Uguaglianza, Fratellanza).
La guerra, le guerre, cercano di cancellare i valori che stanno alla base del nostro vivere insieme, della nostra democrazia! Calpestano la libertà di poter di fare ciò che non nuoce ai diritti altrui (Liberté), l’idea che la legge è uguale per tutti e che non devono esistere differenze per nascita o per condizione sociale (Égalité) così pure come l’idea di non fare agli altri ciò che non vorremmo fosse fatto a noi (Fraternité).
Basta!!! Io non sono così!!!
Come ci ricorda anche la scrittrice afroeuropea Igiaba Scego[1], ciò che è accaduto a Parigi non riguarda solo i musulmani ma anche i cristiani, gli ebrei, gli ortodossi, gli atei… tutti i cittadini del nostro pianeta di qualunque religione o credo essi siano. Senza limiti o confini geografici, questa dannata guerra che sta cercando di allargarsi per portare guadagni per pochi, violenza odio e distruzione per molti, riguarda tutto il nostro pianeta. Eccoperché è importante che tutti diciamo:-Io non sono così!-
Io non sparo a chi la pensa diversamente da me!
Io non odio chi crede in un dio diverso dal mio!
Io non voglio eliminare chi proviene da una cultura che non è la mia cultura!
Io non considero lo straniero come un nemico!
Io non risponderò alla violenza con la violenza!
Io non farò di “tutta un’erba un fascio” pensando che “tanto sono tutti uguali”!
Io non starò “solo con quelli che sono come me![2]”
Io mi stringo alle famiglie e alla comunità di chi è stato ucciso da una disumanità senza uguali.
Io credo e mi impegnerò per costruire un futuro di Pace libero da fanatismi
di qualsiasi tipo!
Io… sono Charlie! Je suis Charlie!
Jaime Enrique Amaducci
Cesena, venerdì 9 gennaio 2015
[1] Igiaba Scego, Non in mio nome http://www.internazionale.it/opinione/igiaba-scego/2015/01/07/non-in-mio-nome
[2] Si rimanda all’articolo di Giuseppe Bagni (Centro Iniziativa Democratica Insegnanti), “Dopo i fatti di Parigi. Restare vulnerabili”, http://www.cidi.it